È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 13 del 18 gennaio 2021 il Decreto ministeriale 5 Gennaio 2021 che contiene le disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze.
Con questo provvedimento trova spazio la materia della certificazione degli apprendimenti e delle competenze disegnata dal D. Lgs. 16 gennaio 2013, n. 13. Le Linee guida, infatti, rendono operativo il Sistema nazionale di certificazione delle competenze (SNCC) che permettono l’Individuazione, la Validazione e la Certificazione delle competenze relative alle qualificazioni afferenti al Quadro Nazionale delle Qualifiche (QNQ), che a sua volta è fondato sul Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF).
Con tale provvedimento si stabiliscono anche gli standard minimi di processo ed i livelli essenziali delle prestazioni, ai quali sono tenuti le amministrazioni centrali e regionali. Gli enti titolati per l’erogazione in tutto o in parte servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze sono invece tutti quei soggetti pubblici o privati quali, ad esempio le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, autorizzati o accreditati da un ente pubblico titolare, oppure di per sé deputato ai sensi di legge statale o regionale (scuole, università̀ e le istituzioni AFAM). Si rende possibile, inoltre, in modo più concreto la realizzazione di reti territoriali e di una dorsale informativa unica mediante l’interoperabilità delle banche con lo scopo di avviare le persone alla formazione.
Il processo istituzionale prima implementazione del sistema nazionale di certificazione delle competenze per la messa a regime, la manutenzione e la governance del sistema si realizza a partire da tre approcci: un approccio cooperativo, che prevede una collaborazione tra amministrazioni centrali e regionali; un approccio progressivo, che prevede coinvolgimento graduale di altri enti quali istituzioni scolastiche, enti di formazione e università; un approccio sostanziale, che mira alla sostanza riconoscimento di esperienze prescindendo da applicazioni formalistiche in materia di certificazione delle competenze. Il Sistema nazionale di certificazione delle competenze si avvale dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP), ente pubblico di ricerca che si occupa di monitorare tramite dettagliate analisi statistiche le politiche del lavoro con i suoi servizi e le politiche pubbliche che si ripercuotono poi sul mondo del lavoro.
La situazione italiana è sempre stata complessa ai fini di un un’organizzazione unitaria a causa dei limiti di riconoscimento dei titoli lavorativi a causa della devoluzione alla competenza regionale di tale materia. Proprio per questo motivo da pochi anni a questa parte si è cercata una modalità più innovativa che potesse soddisfare le esigenze del nostro paese. Una tra le tante iniziative proposte è la certificazione dei titoli di studio e il tracciamento della filiera del “made in Italy” basata sulla blockchain – tecnologia digitale in grado di bloccare e rendere immutabile la struttura e i dati di qualsiasi tipo – per l’erogazione di servizi di interesse pubblico consentendo ai cittadini di fornire una sola volta i dati utili per interagire con le Pubbliche Amministrazioni. La blockchain è l’ideale per la distribuzione immediata di informazioni condivise e completamente trasparenti, memorizzate su un registro immutabile a cui possono accedere solamente i membri di rete con autorizzazione.
L’idea di permettere alla popolazione di condividere con un click le proprie competenze nasce dai fondatori della piattaforma innovativa “Fiduxa” i quali hanno ritenuto ideale l’applicazione di una rete blockchain per la diffusione trasparente del curriculum vitae del cittadino. “Un curriculum certificato da Fiduxa – spiega la società – aiuterà le persone che cercano lavoro a presentare ai recruiter le proprie capacità in modo più efficace, senza l’ostacolo di dover progettare e disegnare il documento”, facilitando per i propri utenti il cambio di lavoro anche in altri Paesi.
Il team Fiduxa sta realizzando infatti un meccanismo indipendente per “validare” le esperienze di un candidato, collaborando con le reti esistenti, mettendo a disposizione delle aziende un’opzione “low cost” grazie a un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale basato, appunto, sulla blockchain.