I videogiochi, se integrati all’interno di un percorso di insegnamento, possono svolgere un’incredibile funzione didattica. Data la familiarità che gli studenti di tutti gli ordini scolastici possiedono con l’intrattenimento videoludico, l’insegnante non dovrebbe rinunciare all’interesse spontaneo che i videogiochi sono in grado di suscitare negli alunni, affrontando in modo interattivo e stimolante argomenti afferenti a tante discipline diverse.
Naturalmente, non tutti i videogiochi si prestano allo stesso modo alle attività didattiche. Alcuni si rivelano più adatti sia per le proprie caratteristiche intrinseche, sia per le modalità di gioco (o gameplay) che propongono all’utenza.
Un buon esempio è costituito da Outer Wilds, un videogioco sviluppato da Mobius Digital e pubblicato da Annapurna Interactive nel 2019. Outer Wilds è incentrato sull’esplorazione di un sistema solare fittizio, che il giocatore – chiamato a impersonare un personaggio appartenente a una razza aliena molto curiosa e inventiva – dovrà percorrere per riuscire a comprenderne i meccanismi e la natura.
Il gioco, pur proponendo un sistema solare inventato, illustra molto bene le leggi della fisica e della gravitazione. Attorno al sole orbitano diversi pianeti dai nomi fantasiosi (come “Vuoto Fragile” o “Gigantesco Profondo”), caratterizzati da un proprio tempo di rotazione e rivoluzione, da propri satelliti e da qualità intrinseche. Ad esempio, alcuni pianeti sono interamente coperti d’acqua e con un’atmosfera molto densa, mentre altri presentano una grande attività vulcanica o sismica, e altri ancora possiedono una gravità differente. I pianeti orbitano attorno alla stella centrale, influenzandosi a vicenda e offrendo al giocatore uno spazio dinamico, interamente esplorabile grazie ad una navicella spaziale. I toni allegri della presentazione grafica, la narrazione coinvolgente e i comandi intuitivi rendono questo titolo fruibile in modo immediato.
Il gioco è perfetto per una lezione di geografia astronomica tesa a illustrare i movimenti del nostro sistema solare. Con la sua esemplificazione, Outer Wilds permette di spiegare in maniera diretta e intuitiva i tipi di moto dei pianeti, le loro differenti caratteristiche, il funzionamento delle forze gravitazionali e via discorrendo. La possibilità di esplorare in soggettiva il vuoto spaziale è un ottimo modo per fare comprendere spontaneamente agli studenti alcuni concetti della fisica e per farli familiarizzare con gli strumenti della conoscenza geografica, e si presta perfettamente ad una classe terza di scuola secondaria di primo grado. Integrando con altre tecniche didattiche, l’insegnante potrebbe organizzare un’attività incentrata sulla descrizione del sistema solare di Outer Wilds, magari assegnando a gruppi di studenti lo “studio” di uno specifico pianeta e la comparazione con quelli del nostro sistema solare reale.
La trama del videogioco, inoltre, ruota attorno alla riscoperta di antichi manufatti ed iscrizioni lasciate da una civiltà antecedente a quella dei protagonisti. I giocatori sono chiamati ad investigare sul destino di questa civiltà, ragionando sulle diverse prove archeologiche che sono in grado di recuperare. Questo aspetto permetterebbe anche un approfondimento nelle tecniche di ricerca storica, e l’insegnante potrebbe guidare gli alunni nell’elaborazione di teorie e supposizioni, proprio come se fossero dei veri ricercatori.
Outer Wilds è solo uno dei tanti videogiochi che, pur non essendo specificatamente pensati per la didattica, si prestano alla perfezione all’utilizzo in ambiente scolastico. Gli insegnanti contemporanei trarrebbero grande giovamento dalla maturazione di una cultura videoludica, in modo da poter sfruttare i tantissimi titoli esistenti adatti ad ogni genere di materia e di spiegazione, selezionando tra la moltitudine di videogiochi totalmente privi di elementi violenti o antididattici che si presterebbero a tecniche di insegnamento. Questo particolare aspetto della didattica digitale possiede in sé numerosissime potenzialità che oggi, prescindendo anche dalle necessità dovute all’emergenza sanitaria, è doveroso sfruttare.