Il decreto Aiuti Ter riforma gli istituti tecnici e professionali

Con l’entrata in vigore del Decreto Aiuti Ter (decreto legge 144 del 23 settembre) gli istituti tecnici e professionali italiani dovranno dotarsi di regolamenti mirati ad adeguare i propri curricoli alle aspettative del settore produttivo nazionale, così come indicate dal Piano Industria 4.0

Per ricordarlo, con il termine Industria 4.0 si intende l’insieme delle innovazioni nella tecnologia digitale che saranno in grado di trasformare radicalmente i settori energetico e manifatturiero, quali l’intelligenza artificiale, la robotica, il cloud computing, l’acquisizione di dati su larga scala, la fabbricazione digitale con stampanti 3D, l’utilizzo di dispositivi mobili.

In linea con questi obiettivi di innovazione dei settori produttivi, gli istituti tecnici e professionali sono ora chiamati a potenziare la propria offerta formativa sia rafforzando le competenze linguistiche, storiche, matematiche e scientifiche che la connessione alle realtà socioeconomico del proprio territorio di riferimento, utilizzando metodologie didattiche che siano fondate su una progettazione di unità di apprendimento interdisciplinari sempre più laboratoriali e orientate allo sviluppo di competenze digitali e di risoluzione di problemi.

La riforma prevede anche che venga attuata una personalizzazione dei percorsi nel progetto formativo individuale e l’attivazione di iniziative di formazione dei docenti degli istituti tecnici e professionali finalizzate alla sperimentazione di modalità didattiche laboratoriali e innovative, in coerenza con le caratteristiche dei contesti territoriali e socioeconomici di appartenenza.

Allo stesso tempo viene promossa la costituzione di patti educativi territoriali 4.0, per l’integrazione e la condivisione delle risorse professionali, logistiche e strumentali di cui dispongono gli istituti tecnici e professionali, le imprese, gli enti di formazione accreditati dalle Regioni, gli ITS Academy, le università e i centri di ricerca, anche attraverso la valorizzazione dei poli tecnico-professionali e dei patti educativi di comunità.

Inoltre, gli istituti tecnici e professionali sono invitati a sviluppare processi di internazionalizzazione, al fine di realizzare l’auspicato e prossimo spazio europeo dell’istruzione, in coerenza con gli obiettivi dell’Unione Europea in materia di istruzione e formazione professionale.

Infine, per rafforzare un raccordo permanente con le filiere produttive e professionali e ridurre il divario tra domanda e offerta di competenze, presso il Ministero dell’istruzione è istituito l’Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale, che svolge funzioni consultive e di proposta per il miglioramento del settore.

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