Immaginate di spendere 44 miliardi di dollari per acquistare una piattaforma social da 238 milioni di utenti al giorno. E di avere, come benvenuto, sulla vostra nuova stessa piattaforma, un’ondata di odio social. E’ quanto accaduto ad Elon Musk dopo aver twittato “l’uccello è libero” per dire di aver finalmente conquistato il controllo di Twitter. Una campagna di odio lanciata da almeno 1200 account diversi, con svastiche, frasi naziste ed omofobe in palese violazione delle regole della piattaforma. Una scarica di odio che, secondo l’Anti Defamation League (associazione che dal 1913 monitora l’odio contro gli ebrei), è stata concordata in un social americano di estrema destra che ha pubblicato una sorta di guida per l’assalto a Twitter.
Aumentato l’odio in rete in 12 ore
Secondo il Network Contagion Research Institute gli epiteti razzisti sono aumentati del 500 per cento nelle 12 ore successive all’entrata del nuovo padrone di Twitter.
La piattaforma che ha bannato Trump
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump resta bandito dalla piattaforma. Se digitate @realDonaldTrump appare un quadro senza foto e la scritta “Account suspended”. E sotto, la spiegazione che Twitter sospende gli account che violano i regolamenti. Trump era infatti stato accusato di aver istigato, con i suoi messaggi, ad assaltare il Congresso. Musk lo reintegrerà? L’intenzione dichiarata è di voler attendere la costituzione del comitato di moderazione che, probabilmente, stabilirà nuove regole. Di fatto Vijaya Gadde, l’avvocatessa di Twitter che fece sospendere l’account di Trump è stata subito licenziata da Musk, insieme ai vertici dell’azienda: sono stati accompagnati fuori, scortati. La questione è complessa: da una parte, Trump su Twitter aveva quasi 90 milioni di follower (34 milioni su Facebook); dall’altra, come scrive il Wall Street Journal, molti brand hanno già annunciato di bloccare le proprie inserzioni su Twitter se Trump verrà riaccolto. Di certo, l’ex presidente ha commentato positivamente l’arrivo di Musk: “Sono molto felice – ha scritto sulla sua piattaforma social, Truth – che Twitter ora è in buone mani e non sarà più guidata da lunatici radicali di sinistra e maniaci che davvero odiano il nostro Paese”. R
Chi è Elon Musk
Ha cittadinanza statunitense, canadese e sudafricana, tre divorzi, nove figli e un patrimonio netto, secondo Forbes, di 222 miliardi di dollari. E’famoso per aver rivoluzionato l’industria automobilistica (ha fondato la Tesla nel 2003) ed aver inviato il suo razzo nello spazio, con la sua auto a bordo (ha una società di trasporto spaziale, la SpaceX) realizzando cosi la prima missione completamente privata: Musk è di sicuro un non convenzionale. Ha cosi spiegato l’acquisizione di Twitter: “perché è importante per il futuro della civiltà avere una piazza cittadina digitale comune”.
Il suo percorso di formazione e innovazione
La sua storia merita di essere raccontata: nato a Pretoria, il 28 giugno 1971 (padre ingegnere, madre modella canadese) lasciò il Sud Africa per andare a studiare all’università, prima alla Queen’s University in Ontario, poi in Pennsylvania dove si laureò in fisica e economia. E fin qui tutto “normale”. Dopo la laurea, l’intenzione sarebbe stata quella di andare a studiare alla Stanford University in California invece cambia programma e decide di avviare una società di softwate per l’industria dei media: Zip2. Nel ’99 la vende alla Compaq per oltre 300 milioni di dollari e fonda un’altra società: X.com. Qui, altra genialata: la fonde con PayPal e nel 2002 la vende a eBay per 1,5 miliardi di dollari. Sognando di far diventare gli uomini persone capaci di viaggiare velocemente anche tra pianeti, decide di fondare una sua società di trasporto spaziale: e lo fa nello stesso 2002, subito dopo aver venduto X.com. Sembra follia invece ci riesce: con la SpaceX, invia i primi tre turisti nello spazio, realizzando cosi la prima missione senza astronauti professionisti a bordo. Tutta privata. Nel frattempo diventa presidente della casa di auto elettriche Tesla (nel 2004). Ovviamente Musk non si ferma: con The Boring Company sta progettando un sistema di trasporto ferroviario ultraveloce, per viaggiare a velocità mai raggiunte.
L’acquisizione di Twitter
E’una vera saga, finita ad un certo punto anche in tribunale, e durata dieci mesi. A gennaio, Musk inizia a comprare azioni, a marzo ha già il 5% dell’azienda. Il 26 marzo dice ai suoi 80 milioni di follower che sta “seriamente pensando” di lanciare un social alternativo a Twitter, e si chiede se il “libero pensiero” non sia messo a rischio dalle limitazioni del “social dell’uccellino”. Ad aprile propone a Twitter l’acquisizione ma, strada facendo, Musk annuncia che l’offerta d’acquisto è congelata in attesa di chiarimenti sul calcolo degli effettivi account falsi. L’8 giugno Twitter accetta di fornire a Musk i dati completi riguardo il numero di account falsi. Musk Dichiara di voler rescindere l’accordo e Twitter lo cita in giudizio. Ad ottobre, colpo di scena, Musk decide di procedere comunque e di portare a termine l’acquisizione. Compra Twitter e ne licenzia immediatamente i vertici: Parag Agrawal, amministratore delegato di Twitter; Ned Segal, direttore finanziario; Vijaya Gadde, il massimo dirigente legale e politico, e Sean Edgett, il consigliere generale sono stati gentilmente accompagnati fuori dagli uffici, con tanto di scorta. Cosa diventerò Twitter ora lo vedremo nelle prossime settimane.
La lettera agli inserzionisti
Dopo l’acquisizione, Musk ha scritto agli inserzionisti: “Oggi c’è un grande pericolo che i social media si dividano in casse di risonanza di estrema destra e di estrema sinistra che generano più odio e spaccano la nostra società”. E’possibile quindi che l’acquisizione sia stata spinta non solo da motivi economici ma da ciò che ha sempre spinto Musk nella realizzazione dei propri sogni, dai veicoli elettrici Tesla, ai viaggi nello spazio, alle reti neurali di Neuralink: l’idea di voler migliorare l’umanità, di voler aiutare gli uomini a sviluppare il proprio potenziale. Staremo a vedere.