Si è concluso il lungo viaggio, durato più di un anno, della legge che amplia il percorso degli ITS trasformandoli in ITS Academy: le scuole di formazione professionale post-diploma alternative alle Università. Con la nuova legge di riforma gli studenti avranno una nuova alternativa che lega in modo profondo scuola e lavoro, grazie ai fondi stanziati del PNRR: il sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore è finanziato con un Fondo creato ad hoc presso il Ministero dell’Istruzione di 48.355.436 euro annui a decorrere dal 2022.
Allo stato attuale, al termine di un percorso ITS, così come li conosciamo, si consegue un Diploma Tecnico Superiore con la certificazione delle competenze corrispondente al V livello del Quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework). Gli ITS Academy pongono il diploma di ITS allo stesso livello di una laurea triennale.
Per fare questo la riforma ha deciso due nuovi tipi di percorso tra cui poter scegliere:
– un corso di due anni, suddiviso in quattro semestri, che permette di conseguire il quinto livello EQF.
-un corso di tre anni, suddiviso in sei semestri, che permette di ottenere il sesto livello EQF, con almeno 3 mila ore di formazione.
In entrambi i casi, stage formativi o tirocini aziendali per almeno il 30% delle ore complessive previste dal percorso, con almeno il 60% dei docenti che arriva dal mondo del lavoro, dal settore in cui il ragazzo si sta specializzando.
Il tasso di occupazione degli ITS italiani, secondo il monitoraggio INDIRE 2021, è dell’80% ad un anno dal diploma. Eppure, sono ancora molto pochi i ragazzi che decidono di intraprendere la strada di un ITS alla fine delle superiori: a dicembre il dossier presentato in Senato a proposito della destinazione degli 1,5 miliardi previsti dal PNRR, parlava di sole 111 scuole in tutta la nazione, per un totale di 18.273 studenti e 713 corsi attivi. A causa di ciò sono stati stanziati dei fondi anche per l’orientamento affinché queste realtà formative prendano sempre più piede promuovendo campagne informative a partire già dalla scuola secondaria di primo grado, anche con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere nelle iscrizioni a questi percorsi.