Lavoro, aumentano gli infortuni

Ben 677 persone sono morte sul lavoro nel primo semestre dell’anno. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 6,4% nella gestione Industria e servizi (dai 249.499 casi del 2020 ai 265.499 del 2021), del 4,4% in Agricoltura (da 14.797 a 15.450) e del 29,4% nel Conto Stato (da 24.577 a 31.813). Sono i dati presentati oggi da Inail che ha ricevuto, da gennaio a giugno, 312.762 denunce di infortuni sul lavoro, quasi 24mila in più (+8,3%) rispetto alle 288.873 dei primi sette mesi del 2020.

Entrando nel dettaglio notiamo un decremento nel trimestre gennaio-marzo (-10%) ed un incremento nel periodo aprile-luglio (+29%) nel confronto tra i due anni. L’analisi per classi d’età mostra un calo degli incidenti sul lavoro per la fascia tra i 15 e i 19 anni (-3,7%), un aumento tra i 20 e i 49 anni (+9,7%) e tra gli over 50 (+3,3%). 

Dove avvengono gli infortuni sul lavoro? In itinere, cioè nel tragitto di andata e ritorno tra casa e il posto di lavoro (+18,9%, da 33.204 a 39.480 casi) e, ovviamente, sul lavoro dove si è registrato un aumento del 6,9% (da 255.669 a 273.282). Entrambe le tipologie di infortunio sono diminuite nel primo bimestre (-33% in itinere, – 10% sul posto di lavoro) ed aumentate (del 66% gli infortuni in itinere e del 25%sul lavoro) nel periodo marzo-luglio cioè da quando molti sono usciti dallo smart working.

Le denunce di infortunio sono diminuite nel Nord-Ovest (-4,5%), aumentate nelle Isole (+16,5%), nel Centro (+15,2%), nel Sud (+15,0%) e nel Nord-Est (+14,0%). Le regioni con meno incidenti sono Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento e Lombardia. Al contrario, gli incrementi percentuali più importanti si sono registrati in Molise, Basilicata e Campania. 

Se andiamo a vedere la differenza di genere, i dati Inail presentano, nel confronto con i primi sette mesi del 2020, un aumento degli infortuni tra gli uomini pari al 15,4% (da 173.283 a 199.933 denunce) ed un decremento del 2,4% tra le donne (da 115.590 a 112.829). In relazione alla nazionalità, la percentuale tra i lavoratori maschi italiani (+7,5%) è inferiore a quella degli extracomunitari (+14,8%) e superiore a quella dei lavoratori comunitari (+2,2%). 

Dal 2015 gli incidenti mortali non sono mai scesi sotto il tragico numero di mille persone l’anno.

 

Lascia un commento