La digitalizzazione del mercato dell’Arte


La pandemia da Covid-19 ha fatto sì che l’arte diventi più digitale e più flessibile. I canali online che si occupano di arte sono stati costretti a cogliere l’occasione offerta dalla pandemia, reinventandosi, costruendo le loro squadre di divulgatori sempre più intorno a figure esperte nel settore. Sorvolando i dibattiti che si sono susseguiti nel corso dei mesi, in cui da una parte si è visto cultori dell’Arte, ancora scettici sulla valenza digitalizzata dell’Arte, mentre dall’altra, coraggiosi innovatori pronti ad investire in nuove frontiere, il mercato dell’arte digitalizzata sta riscontrando sempre di più notevoli progressi in seguaci e nel fatturato di siti e aziende che se ne stanno occupando.


Dati su come è stata accolta la nuova modalità. Molti sono i sondaggi fatti in questo quasi biennio di pandemia. Dai risultati generali emerge, per quanto riguarda l’Italia, che è migliorata rispetto alla prima ondata pandemica, la digitalizzazione del settore artistico-culturale, soprattutto per quanto riguarda la compravendita. A differenza di quanto rilevato in relazione alla mera fruizione d’arte, sono cresciute significativamente e in senso positivo le risposte relative all’efficacia degli strumenti online nell’acquisto di opere d’arte: l’83% dei rispondenti ha attribuito media (46%) o elevata (37%) efficacia alle piattaforme virtuali. A fronte di questi risultati positivi, sembra regredire sempre più con l’andare avanti nel tempo la percentuale di persone che attribuiscono invece scarsa o nulla efficacia alla digitalizzazione dell’arte, sia per ciò che concerne la fruizione sia per il mercato.

Arte 3.0. Nel corso della Storia si è registrato un progressivo mutamento dell’arte: ad ogni cambiamento sociale si accompagna una nuova idea di creazione e di approccio all’Arte. Si è dunque passati, banalizzando e semplificando, dalla committenza, dal Mondo Antico fino al primo Novecento almeno, per poi approdare con la Pop Art all’arte per la massa, dove chiunque può essere autore, committente e fruitore. E ora? Ora il processo di democratizzazione dell’arte, andando di pari passo con la rivoluzione tecnologica, sempre più velocemente sta evolvendosi, entrando dunque direttamente nelle case di possibili acquirenti con un semplice click. Si sta generando spontaneamente un nuovo vocabolario, riguardante i termini tecnici di questo specifico settore sempre più in crescita. Le parole trovano nuovo spazio laddove c’è necessità espressiva, questo serve a considerare quanto questo rivoluzionario fenomeno stia esplodendo.


I metadati. Sono dati che descrivono altri dati. Nel contesto del mondo dell’arte, i metadati sono informazioni su opere d’arte e artisti che servono a identificarli e descriverli. Ad esempio, le dimensioni dell’opera d’arte, la data di una mostra e il prezzo rientrano tutti nella categoria dei metadati. In un mercato spesso definito poco trasparente, la presenza di metadati rappresenta una garanzia per i collezionisti che vogliono conoscere più informazioni possibili sulla storia dell’artista e dell’opera per un acquisto online più consapevole e sicuro. Questo è solo uno dei tanti esempi che potrebbero aiutarci a comprendere l’immane evoluzione del sistema della compravendita artistica, sempre più vicina ad Amazon almeno nella misura in cui secoli fa lo era alla bottega.


Online Buyer. Un Online Buyer è un collezionista o un potenziale acquirente che acquista arte online, tramite una piattaforma digitale o direttamente da una galleria o dal sito web di una casa d’aste. L’emergere di una nuova generazione di Collezionisti Millenials ha portato a un rapido aumento del mercato dell’arte online. Secondo un sondaggio condotto da US Trust, i Millennial sono attualmente il segmento in più rapida crescita dei collezionisti d’arte e proprio quest’anno oltre il 92% dei collezionisti Millennial ha acquistato arte tramite l’uso di piattaforme di vendita e Instagram.

Realtà Aumentata. La realtà aumentata, nota più comunemente come AR, è una tecnologia che consente di fruire l’arte in modo completamente nuovo, interattivo e autentico. Funzionalità come la realtà aumentata aiutano gli appassionati a visitare mostre e fiere d’arte facendo esperienze uniche e i collezionisti a conoscere meglio le opere a cui sono interessati, aumentando potenzialmente la possibilità di acquisto.


Tecnologia Blockchain. La Blockchain trova spazio nel sistema e nel mercato dell’arte quale strumento a favore di problematiche sull’origine, la manipolazione dei prezzi, la tracciabilità e la mancanza di trasparenza delle informazioni sulle opere d’arte. Tra le piattaforme che utilizzano la Blockchain in modo innovativo Art Rights, un’unica soluzione, semplice ed economica per gestire, certificare e proteggere le opere d’arte a supporto di artisti, collezionisti ed operatori del settore.


NTF. NFT è l’acronimo di non-fungible token. Esso funge in questo campo da certificazione della transazione, anche nel mercato dell’Arte. Un NFT rappresenta un dato contenuto all’interno di una blockchain, caratterizzato da unicità e la non sostituibilità, in questo caso del bene che si vuole acquistare. È possibile connettere questo dato ad altri elementi digitali o meno in modo da renderli unici e tentare di superare un problema intrinseco al dato informatico: la sua indefinita e identica replicabilità. Un NFT può essere creato appositamente per garantire l’immutabilità del dato digitale e certificarne i trasferimenti di titolarità tra soggetti. L’utilizzo della blockchain inoltre consente di rimuovere gli intermediari e agevolare un rapporto diretto tra creatore del contenuto digitale e compratore. Il dato digitale che si intende inserire nella blockchain attraverso un NFT viene sottoposto ad un processo di resa assicurativa del dato. Tale resa per la sicurezza (hashing) consente un’ulteriore modifica del dato, rendendolo crittografato. Dopodiché tale token, inserito in un wallet, potrà circolare (ad esempio cessione in cambio di criptovaluta). Il token registrerà al suo interno ogni scambio favorendo l’autenticità e diritti sul dato contenuto. La prova di autenticità e titolarità del token sarà consentita dalla semplice consultazione che chiunque può fare della blockchain di riferimento quindi senza intermediari e con garanzia di immutabilità. Un NFT in quanto tale non garantisce la proprietà tradizionalmente intesa del dato contenuto, ma la proprietà digitale. Il concetto di proprietà, in quest’ambito, è tutto da definire e si scontra con il singolo sistema giuridico nel quale viene preso in considerazione.

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