Gli esiti del monitoraggio nazionale dell’Indire sui percorsi ITS conclusi fra il primo gennaio e il 31 dicembre 2016
Martedì 17 aprile 2018 alle ore 15 si è svolta la conferenza stampa “Gli ITS: la formazione terziaria professionalizzante 4.0. Un sistema per riscrivere il futuro dei nostri giovani”, nella sala della Comunicazione del Miur.
Durante l’evento sono stati resi pubblici gli esiti del monitoraggio nazionale realizzato dall’Indire dei percorsi ITS conclusi fra il primo gennaio e il 31 dicembre 2016.
Il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Gabriele Toccafondi ha aperto e mediato i lavori, presentando parte degli esiti e dei dati principali. Il Sottosegretario ha ribadito più volte che il Governo è sulla strada giusta per quanto riguarda il lavoro svolto dagli ITS, che possono rappresentare per i giovani anche uno strumento per riprendere un percorso formativo abbandonato.
Da una valutazione di tutti i casi presenti sul territorio nazionale, il Miur ne ha premiati 55 relativi a 35 fondazioni e 13 Regioni diverse.
La conferenza stampa è stata anche occasione per analizzare i casi negativi, che devono consentire alle Fondazioni di riflettere sulle aree in cui vogliono specializzarsi, ed eventualmente modificarle.
Toccafondi aggiunge che il lavoro da fare è ancora molto e in questo senso ci sono cinque novità in cantiere. Tra queste, le risorse dal PON per sostenere il sistema degli ITS già in crescita, una campagna di comunicazione mirata a far conoscere queste realtà, ulteriori risorse fino al 2020 vincolate all’obiettivo di far crescere corsi e corsisti, una sperimentazione in linea con i punti previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 e l’aggiornamento delle figure nazionali in base alle nuove competenze richieste dal mercato del lavoro, affinché il sistema degli ITS risulti davvero utile alla crescita del paese.
Nelle prime fasi della conferenza ha preso la parola l’Assessore per l’Istruzione e la Formazione della Regione Toscana e Responsabile del Coordinamento Tecnico della IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Cristina Grieco, confermando come quello degli ITS sia un sistema su cui le Regioni stanno puntando molto, in un dialogo continuo con il Miur e il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione.
Per le amministrazioni regionali e le province autonome è necessario effettuare un monitoraggio continuo e oggettivo, al fine di comprendere quali sono le Fondazioni su cui continuare a investire e quelle che hanno margini di miglioramento. L’Assessore ha aggiunto che gli ITS ben organizzati, anche all’interno del Piano Industria 4.0, funzionano e consentono anche alla filiera produttiva di farsi conoscere.
È intervenuto anche il Presidente dell’Indire Giovanni Biondi, che ha presentato alcuni dei dati principali emersi dal monitoraggio su 113 percorsi formativi relativi a 64 Fondazioni ITS, concentrandosi soprattutto su occupati a distanza di un anno dal percorso in ITS e tassi di abbandono. Per quanto riguarda i primi, oltre l’82,5% dei diplomati ha trovato un’occupazione e oltre l’87% ci è riuscito in coerenza con il proprio piano di studi.
Le figure nazionali provenienti dagli ITS con meno occupazione, invece, riguardano il settore artistico, della sostenibilità e della qualità dei prodotti, dell’approvvigionamento energetico e dell’abbigliamento e moda.
Per quanto riguarda il tasso di abbandono, Biondi ha dichiarato che il numero è in calo ma non ancora soddisfacente: si è passati dal 22,3% del 2015 al 16,7% del 2018.
Il presidente dell’Indire ha inoltre sottolineato che i docenti degli ITS provengono sempre più spesso dalle aziende, le quali hanno ulteriormente aumentato le attività con le Fondazioni.
Il sistema degli ITS può rappresentare un canale formativo funzionante se davvero in grado di connettersi con i bisogni delle aziende. I dati del monitoraggio analizzati da Biondi saranno presentati anche alle Regioni nella giornata di mercoledì 18 aprile.
Fra i Relatori presenti alla conferenza stampa c’era anche Stefano Miceli per parlare delle azioni di sistema del progetto “ITS 4.0”. Come coordinatore del progetto, Miceli ha chiarito che la necessità principale non era quella di avere un manuale delle istruzioni ma un metodo per qualificare il valore dei docenti e poter comunicare ciò che viene effettivamente svolto all’interno degli ITS.
Questo metodo ha permesso l’articolazione del progetto in diverse fasi, coinvolgendo tutti i comparti dell’industria, anche quelli più tradizionali legati al made in Italy. Fra i meriti del progetto, sicuramente quello di essere riuscito a coinvolgere le realtà imprenditoriali medio-piccole, spesso escluse da Industri 4.0.