La scuola in primafila: il cinema diventa materia curriculare

Lo ha annunciato in anteprima la sottosegretaria al Ministero della Cultura nel governo Draghi, la senatrice Lucia Borgonzoni: verrà introdotto lo studio del cinema e dell’audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado come materia curriculare.

Lo scorso sabato 28 Gennaio 2022 la senatrice ha infatti segnalato che i bandi del progetto “Cinema e Immagini per la Scuola” (da cui l’acronimo “Cips”), stanno per essere pubblicati e beneficeranno di una dotazione di oltre 54 milioni di euro voluta dal Ministro Dario Franceschini.

La legge da lui avanzata (la n. 220 del 2016) ha previsto una quota fissa del 3 % del Fondo per il Cinema e l’Audiovisivo da dedicare all’educazione cinematografica e audiovisiva.

La cifra a disposizione è molto elevata, soprattutto se paragonata a quella disponibile negli anni precedenti, basti infatti notare il passaggio dai 23,5 milioni di euro dei primi due anni del bando “Cips” negli anni scolastici 2017-2019,  ai 12 milioni di euro dell’anno scolastico 2019-2020 (prorogato al 2021 causa COVID-19) agli attuali 50 milioni di euro. Lo Stato investirà questa cifra importante perché “non basterebbero cifre minori per integrare questo progetto in tutte le scuole”.

La sottosegretaria prevede la riuscita di oltre 50mila ore di didattica frontale, compresi laboratori, proiezioni, esperienze di formazione sul campo con a disposizione un insegnamento organico e programmatico, uno studio che possa arrivare coerentemente in tutte le realtà scolastiche, parafrasando le sue parole sia presso i licei romani, ma sia nelle scuole dei piccoli paesi nell’Appennino tosco-emiliano.

Questa iniziativa, nasce a partire dalla legge “Buona Scuola” voluta dal Governo guidato da Matteo Renzi (la legge n. 107 del 2015), che ha stimolato l’attivazione di diversi progetti. L’approccio al linguaggio cinematografico non nasce unicamente per sviluppare le competenze digitali: usando con consapevolezza e dimestichezza le tecnologie a partire dalla scrittura del copione, passando dalle riprese, fino al montaggio è possibile esprimersi culturalmente in virtù del sociale e del civile.

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