Mille nuovi classi sperimentali, al via le idee progettuali


C’è tempo fino al 4 gennaio per aprire mille nuove classi prime sperimentali, nelle scuole superiori. Il bando del Ministero punta, in base alla legge 107 del 2015, al rinnovo ed all’ampliamento del Piano nazionale di innovazione ordinamentale. Cosa devono assicurare i futuri nuovi percorsi quadriennali sperimentali? Oltre a tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento, compreso l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, devono insegnare la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile, il potenziamento delle discipline STEM. E devono farlo ricorrendo alla flessibilità didattica e organizzativa consentita dall’autonomia delle istituzioni scolastiche, alla didattica
laboratoriale, all’adozione di metodologie innovative, alla didattica digitale e all’utilizzo di tutte le risorse strumentali e professionali disponibili, nei limiti dell’organico dell’autonomia.

Come si partecipa? Serve innanzitutto la delibera degli organi collegiali competenti. In coerenza con gli orientamenti del Piano triennale dell’offerta formativa, le scuole che vogliono candidarsi ad aprire nuove classi prime sperimentali devono presentare all’Ufficio scolastico regionale competente, tassativamente entro le ore 23.59 del 4 gennaio 2022, un progetto di sperimentazione quadriennale distinto dal percorso ordinamentale. Nel documento è necessario indicare: l’indirizzo – liceale, tecnico o professionale – già presente nell’offerta formativa, cui si riferisce il percorso sperimentale quadriennale, ai fini del rilascio, al termine dei quattro anni di corso, del titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione; il numero di studenti previsto dalla normativa vigente, previa presentazione di specifica domanda di iscrizione da parte dei genitori degli studenti. Pena esclusione dalla procedura di selezione, il progetto deve indicare i criteri di priorità deliberati dal Consiglio di istituto da applicare nel caso in cui le richieste di iscrizioni dovessero risultare superiori a quelle che si possono accettare. La classe sperimentale non può essere articolata con altra classe di percorso quinquennale già attivato nell’istituto statale o paritario.

Come avviene la valutazione delle proposte progettuali? E’ demandata ad una apposita Commissione tecnica territoriale, nominata dal Direttore generale o dal Dirigente preposto all’Ufficio scolastico regionale e composta da dirigenti tecnici e personale scolastico o dell’amministrazione di elevata specializzazione. Nella valutazione dei progetti la Commissione, sempre nel rispetto delle caratteristiche progettuali e di qualità richieste, tiene conto dell’equilibrata distribuzione delle classi sperimentali a livello regionale e dell’equilibrato coinvolgimento dei percorsi ordinamentali di istruzione liceale, tecnica e professionale.

La Commissione effettua la valutazione di ciascun progetto, attribuendo un punteggio massimo di 100 punti sulla base dei seguenti criteri: coerenza del progetto con le finalità dell’articolo 1 (massimo 15 punti); grado di corrispondenza del progetto con i requisiti di continuità e orientamento, valorizzazione di attività laboratoriali e metodologie didattiche innovative, potenziamento delle discipline STEM, introduzione di moduli curricolari orientati ai temi della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile, indicati nell’articolo 3 (massimo 45 punti); qualità complessiva della modalità organizzativa del progetto in termini di adeguamento e rimodulazione del calendario scolastico annuale e dell’orario settimanale delle lezioni, metodologia e organizzazione dei moduli CLIL, utilizzo di piattaforme digitali (massimo 40 punti). Sono valutate positivamente le proposte che conseguono un punteggio non inferiore a 50/100.

Quando il responso? Le graduatorie regionali dei progetti valutati sono approvate dai Direttori generali e dai Dirigenti
preposti agli Uffici scolastici regionali entro il 21 gennaio 2022 e pubblicate sui rispettivi siti istituzionali. Entro la medesima data gli elenchi delle istituzioni scolastiche che hanno ottenuto una valutazione almeno pari a 50/100 sono trasmessi al Ministero dell’istruzione – Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – per l’eventuale compensazione fra i territori regionali, prevista dall’articolo 6, comma 5 del Decreto. Le attuali mille classi sperimentali sono infatti cosi distribuite: 22 in Abruzzo, 13 in Basilicata, 40 in Calabria, 135 in Campania, 64 in Emilia Romagna, 19 in Friuli, 103 nel Lazio, 22 in Liguria, 150 in Lombardia, 28 nelle Marche, 6 in Molise, 62 in Piemonte, 68 in Puglia, 28 in Sardegna, 96 in Sicilia, 58 in Toscana, 15 in Umbria, 72 in Veneto.

E le scuole che hanno già in corso sperimentazioni quadriennali? Possono chiedere il rinnovo ma a determinate condizioni: devono aver attivato una classe prima sperimentale, regolarmente funzionante nell’anno scolastico 2020; devono rimodulare il progetto di innovazione metodologico-didattica precedentemente autorizzato. Se la Commissione tecnica territoriale esprime un parere positivo, la sperimentazione si intende rinnovata. Le sperimentazioni rinnovate non sono ricomprese nel numero massimo di nuove mille classi prime di cui all’articolo 6 del Decreto. Se invece la valutazione della Commissione tecnica dovesse essere negativa, non si procede al rinnovo delle sperimentazioni in atto, il che significa che le classi intermedie, già funzionanti, completeranno il ciclo sperimentale fino ad esaurimento ma non si formerà una nuova prima dello stesso tipo. Rimane ferma la possibilità, per queste scuole, di proporre sperimentazioni diverse per rientrare nelle mille nuove classi.

Cosa accadrà nelle istituzioni scolastiche selezionate? Saranno autorizzate, a partire dall’anno scolastico 2022/2023, oppure dall’anno scolastico 2023/2024 in caso di istituti di istruzione professionale, alla sperimentazione di un percorso di studi quadriennale per una sola sezione, a partire dalla classe prima, per ciascuna istituzione scolastica coinvolta nel presente Piano di sperimentazione. Noi di Dot-News seguiremo con attenzione quali sperimentazioni usciranno dalla fantasia e dalla competenza delle scuole.

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