Internet riparte dalla blockchain

Da circa dieci anni la blockchain mette a disposizione una tecnologia basata su nuove logiche di trasparenza, decentralizzazione, sicurezza e fiducia. Al suo interno, i dati e le informazioni vengono gestite in blocchi da un registro pubblico aperto a tutti, criptato e immodificabile, per consentire la massima protezione e la sicurezza di tutte le operazioni, dalla condivisione e la conservazione di documenti alle transazioni economiche o ai passaggi di proprietà.

Chiunque poteva aspettarsi che Internet dirompesse nella quotidianità per condizionare usi e abitudini di tutti ma in pochi potevano immaginare un’evoluzione della rivoluzione che già rappresentava.

Se tale evoluzione riguarda le transazioni, non solo di denaro ma anche di dati e informazioni, l’interesse si moltiplica per tutti quei settori e quelle imprese che vogliono cogliere in anticipo le opportunità tecnologiche.

Da circa dieci anni la blockchain mette a disposizione una tecnologia basata su nuove logiche di trasparenza, decentralizzazione, sicurezza e fiducia. Al suo interno, i dati e le informazioni vengono gestite in blocchi da un registro pubblico aperto a tutti, criptato e immodificabile, per consentire la massima protezione e la sicurezza di tutte le operazioni, dalla condivisione e la conservazione di documenti alle transazioni economiche o ai passaggi di proprietà.

L’incontro tra pari – peer-to-peer – in rete consente alla <<catena di blocchi>> di aggiornarsi e modificarsi solo con il consenso della maggioranza e viene meno la necessità di un server centrale per la distribuzione di informazioni.

Oltre all’interesse della banche per affinare metodi di pagamento sempre più intelligenti, l’architettura della blockchain può rivelarsi utile nel campo medico per la condivisione di documenti clinici fra i medici di tutto il mondo o nel campo della politica per condividere in maniera immodificabile un programma elettorale, o ancora per sperimentare forme di democrazia diretta in rete.

La blockchain, poi, rende l’utilizzo dei bitcoin davvero rivoluzionario e consente di agire sul sistema economico in modalità trasversale, spostando l’attenzione di investitori e start up in questa nuova catena del valore.

Mette tutti d’accordo sulle possibilità di far crescere un sistema condiviso, neutrale e trasparente, basato sulla fiducia e svincolato dagli obblighi di intermediazione bancaria tipici del paradigma tradizionale.

Per dare un esempio della sua trasversalità a tutti i campi di applicazione, l’Università di Cagliari sarà la prima in Europa ad emettere certificati di laurea tramite il sistema della blockchain, scongiurando così qualunque possibilità di manipolare o falsificare i dati.

In maniera del tutto ragionevole, le banche hanno iniziato a mostrare un forte interesse per le transazioni in criptovaluta che avvengono su blockchain, ma anche i settori del commercio privato o della pubblica amministrazione iniziano a sperimentare questa tecnologia per facilitare la tracciabilità dei processi produttivi, snellire la burocrazia, abbattere i costi e soprattutto per affidarsi ad un sistema che riduca i margini di corruzione al minimo.

Il nuovo paradigma della blockchain rappresenta ormai una realtà e quindi anche un’opportunità di business per i grandi colossi del web, ma allo stesso tempo può riconsegnare agli utenti il diritto di disporre di una rete aperta e democratica.

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