Futuro è sinonimo di cambiamento e il cambiamento fa sempre rima con le nuove tecnologie. Fra queste si ritaglia uno spazio da protagonista la blockchain, che ormai rientra a pieno titolo fra le priorità non solo di aziende e startup ma anche del Governo.
Non a caso, la Legge di Bilancio 2019 dedica attenzioni importanti allo sviluppo delle nuove tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e Internet of Things, con un Fondo previsto dal Ministero dello sviluppo economico per un totale di 45 milioni dal 2019 al 2021, 15 per ciascun anno.
Il Fondo sarà destinato a finanziare progetti di ricerca e innovazione per sviluppare queste particolari aree strategiche e per incrementare la competitività del Paese.
Al centro del discorso sembra collocarsi ancora l’esigenza di un trasferimento tecnologico mirato alle piccole e medie imprese, per le quali la norma riserva anche un contributo a fondo perduto, sotto forma di voucher,per acquistare servizi di consulenza specialistica finalizzati a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale.
Insomma, le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 sono svariate e giocano tutte un ruolo decisivo nelle sfide competitive del Paese, ma fra tutte la blockchain trova ambiti applicativi con una rapidità sempre maggiore, così come cresce a suo favore il livello di certezza.
Forse i pilastri che la sorreggono, riconoscibili con la decentralizzazione, l’immutabilità e la trasparenza della tecnologia, inspirano davvero fiducia e convincono sia le istituzioni che le imprese sulla democraticità dello strumento. L’articolo 19 della Legge di Bilancio 2019, che introduce tutti gli aspetti appena elencati, chiarisce quindi la direzione da intraprendere per generare quel valore (ormai non più aggiunto ma necessario) dato dall’innovazione.
Se il Governo in carica promuove il cambiamento già dal suo slogan, allora non resta che aspettarsi sempre più spesso iniziative del genere, con maggiore attenzione ad ogni singolo aspetto che potrebbe aumentare la competitività del Paese attraverso le nuove tecnologie.
I primi interventi, secondo il ministro Luigi Di Maio, dovrebbero coinvolgere il settore del tessile, “per cercare di introdurre la blockchainin funzione anti contraffazione”.
Intanto il Ministero dello sviluppo economico ha avviato la manifestazione di interesse per la selezione di 30 componenti del Gruppo di esperti di alto livello per l’elaborazione della strategia nazionale sulle tecnologie basate su registri distribuiti e blockchain.
Alessandro Santarsiere