MSC Bellissima

Innovazione in mare

Sostenibilità e innovazione anche per mare: con l’obiettivo di arrivare a zero emissioni nette entro il 2050, MSC sta lavorando alla costruzione della prima nave della flotta alimentata da gas naturale liquefatto (GNL), il combustibile fossile più pulito attualmente disponibile per le grandi navi da crociera. La nuova nave si chiamerà MSC World Europa e sarà la più grande ed ecologicamente avanzata in costruzione in Medio Oriente. Potrà ospitare fino a 6.762 passeggeri, sarà lunga 333,3 metri e avrà una stazza lorda di 205.700 tonnellate. La consegna è prevista per l’ottobre 2022, per poi immergersi, da dicembre, in quel mix perfetto di cultura e tradizione arricchita dalla scoperta di alcune delle città più moderne del Medio Oriente insieme al sole e alle belle spiagge, tra Dubai e Abu Dhabi a Sir Bani Yas Island, Dammam in Arabia Saudita e Doha in Qatar. 

Nei giorni scorsi la Fincantieri di Genova Sestri Ponente ha varato “Vista”, la prima di due navi crociera di nuova generazione per Oceania Cruises, società che fa parte di Norwegian Cruise Line Holdings. Nasce con questa nave la nuova classe Allura. Consegna prevista nel marzo 2023. Vista  avrà per un elevato livello di innovazione votata ai principi della sostenibilità per garantire un abbattimento dell’impatto ambientale: poiché questa è la direzione delle future regolamentazioni del settore, Fincantieri anticipa la tendenza. Vista avrà una stazza lorda di circa 67 mila tonnellate e potrà ospitare a bordo 1.200 passeggeri e 800 membri dell’equipaggio. E’la terza nave realizzata da Fincantieri per Oceania cruises (le prime due erano state “Marina” nel 2011 e “Riviera” nel 2012) ed anche in questo caso si punta su innovazione e sostenibilità. Altre navi sostenibili sono in costruzione, sempre in Fincantieri: sei navi da crociera di nuova generazione della classe Prima, per Norwegian cruise line (Ncl) e una per Regent seven seas cruises che sarà consegnata nel 2023.

Secondo il IX Rapporto 2021 sull’economia del mare promosso da Informare, ed elaborato dal Centro Studi Tagliacarne e da Unioncamere, il valore aggiunto nelle filiere dell’economia del mare è stato di 3,206 miliardi di euro nel 2019 (ultimo dato disponibile). Se vediamo la classifica delle regioni italiane per incidenza del valore aggiunto prodotto dal sistema mare sul totale dell’economia, troviamo la Liguria (11,9%), la Sardegna (5,6%), la Sicilia (5,4%) e il Friuli Venezia Giulia (5,1%). La Puglia (al 4,6%) ha, da sola, un valore aggiunto che supera quello del Mezzogiorno (4,4%), del Centro (3,7%), del Nord-Est (2,3%), del Nord-Ovest (2%) e dell’Italia (3%) ed ha istituito tre Zone Franche Doganali, più altre due in progettazione, presentate nell’Expo di Dubai da poco concluso.

Il modello, anche a Dubai, per mare è la sostenibilità ambientale: si punta a sviluppare gli ecosistemi della ricerca e dell’innovazione, con una forte spinta all’internazionalizzazione. “La sostenibilità – afferma il ministro del turismo Massimo Garavaglia – è una delle linee guida del nuovo turismo e in questa ottica dobbiamo adeguare l’offerta turistica a un turista che è già cambiato, aveva iniziato a cambiare ben prima del Covid, ma la crisi pandemica ha fatto sì che questo mutamento venisse compreso da tutti”.  

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